Religione/Morte

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    Non intendo creare la solita discussione "Dio esiste? Si No". vorrei esprimere le mie considerazioni circa uno degli argomenti più misteriosi dell'umanità e confrontarmi con voi, forse sembra no-sense ma è impossibile riassumere i pensieri che ho in testa.
    Vivo ogni giorno con un dubbio sul mio futuro, su dove andrò e nella mia testa di adolescente circolano pensieri corrotti che mi fanno aver paura della morte, di cosa c'è oltre la vita, la risposta che in automatico do a ciò è la religione. Sono arrivato alla conclusione che l'uomo ha bisogno di qualcosa di sovrannaturale che sia capace di salvarli, perché ha paura dell'universo che lo circonda, da ciò mi sono reso conto di quanto sia falsa la chiesa a di quanto ci abbiano speculato sopra.
    Ho provato quindi a cercare una strada diversa per interpretare il tutto, avvalendomi dell'unica cosa certa di questo mondo: la scienza.
    Dopo numerose riflessioni e osservando il mondo che mi circonda sono giunto ad una conclusione: non c'è niente che ci può salvare perché non c'è niente da salvare, siamo solo materia che sta attraversando un determinato periodo della sua esistenza, siamo sempre vissuti sotto sembianze diverse e la morte non è altro che un passaggio di "sembianza".
    Lo dimostra il fatto che un amico di famiglia soffriva di problemi mentali ed è bastata una semplice pillola per farlo cambiare radicalmente, come può una sostanza così piccola modificare così tanto la vita di una persona? Perché sono cambiati i vari impulsi che arrivano al cervello.
    Provando a presentare la mia teoria al mio professore di religione (prete btw, vado in una scuola cattolica purtroppo) costui si è limitato a rispondermi "in tutto ciò dov'è la dignità dell'uomo? chi ti dice che dio non esiste e che non c'è nessuno in grado di salvarci?"
    Questa sua risposta mi ha deluso, la sua teoria si basa sui sentimenti e su una dignità insensata, anche a me non piace il dolore, le malattie però purtroppo esistono, come possiamo noi dire che esiste qualcosa oltre la materia? Lo dissero analfabeti vissuti 4 millenni fa basandosi su dati inesistenti, e allora perché se io fondo una religione mettendo come messia il mio cane mi prendono per pazzo? Interrogando un cristiano medio circa l'argomento "Dio" ti risponderà probabilmente che esiste perché c'è scritto sulla bibbia, invece un uomo più colto ti chiederà di dimostrargli che dio non esiste.
     
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    calcolate che tutto sto discorso me l'ha fatto su msn prima di postarlo
     
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  3. Revi
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    Mettiamo da parte la morta vista dalle religioni. Prendiamo la morte in se per se.
    Perché l'uomo ha paura di morire? L'uomo non può avere paura della morte perché è come se avesse paura di nascere. Noi tutti siamo al mondo, ma siamo coscienti che non ci saremo per sempre per questo dobbiamo capire cosa fare per arrivare al momento dell'addio ed essere sereni.
    Hai un'opportunità, o una disgrazia dipende dai punti di vista, e dei essere capace di sfruttare al meglio il tuo tempo per fare ciò che vuole.
    Non credo che un uomo migliore sia uno che ha più soldi, più donne, più fama per il semplice fatto che non esiste un uomo migliore di altri perché tutti finiremo morti, chi rinchiuso in bare di quercia chi in bare d'oro, ma la carne è sempre la stessa. Quindi perché passare la vita ad interrogarsi sulla morte quando non ci è dato sapere se si possa fare il contrario?
    Io sono per vivere, vivere, vivere facendo ogni giorno quello che uno sente poter fare, se senti di poter correre i cento metri in 8 secondi e vuoi davvero farlo, inizia a correre che da morto è molto difficile che tu riesca

    Alla fine noi abbiamo paura della morte perché proprio la religione ci ha inculcato l'idea che la morte sia qualcosa di orribile, io la vedo come un cambio di fase.
     
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  4. doltonzerk
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    La reale paura secondo me, risiede nel distacco, consapevoli del suo imprevedibile avvento.
    Certo, è maggiore la paura al pensiero di morire prima d'esser riusciti a fare quel che si vuole; che sia godersi la vita, o crearsi una famiglia, raggiungere un obbiettivo etc..
    La paura, è maggiore anche quando si pensa al modo di morire. Una volta ebbi un incidente in moto, l'unica immagine in grado di far riaffiorire dalla memoria quegli attimi.. è il parabrezza dentro cui sono finito. Se la morte avviene in un lampo, mi sento rassicurato, cosa contraria ad una malattia. La malattia mi spaventa di più, sicuramente combatterò per chiudere gli occhi da vincente e non da sconfitto, qualunque sia la dimensione ed il peso della difficoltà.
    La religione interviene per colmare le debolezze dell'uomo. Lasciando perdere la sua strumentalizzazione creata attorno al concetto di peccato e dunque peccatore ( considerata da me una violenza ed un terrorismo psicologico, da cui sfrutta proprio le debolezze al contempo colmate ), crea una fede sull'amore, sulla fede.. e sulla morale,prendendo il nome di Dio.
    Beh se devo essere sincero, dopo la morte mi spaventa l'esistenza di un Dio. Guardandomi attorno, se io fossi in grado di metter fine a delle sofferenze, penso soprattutto ai bambini quasi cadaveri per la fame, penso alle dignità calpestate ed alla cattiveria radicata in ognuno di noi, sicuramente farei qualcosa..qualora non lo facessi, manterrei la mia natura sadica.
    Poi dover correggere tramite la paura i miei atteggiamenti è sintomo di follia. Io essendo un ultimo, mi schiero sempre dalla parte dei deboli, non lo faccio sicuramente per avere accesso al regno dei cieli, se fosse così preferirei accomodarmi nell'ultima cerchia degli inferi.
    La verità è che non esiste alcun dio. La mente umana è in grado di sviluppare la fantasia e tramite essa costruire anche il mondo, la religione è solo per i fanatici e divaga in ogni sua forma. E' tanto folle vedere un uomo lasciarsi esplodere con la convinzione di trovare 100 vergine al suo trapasso tanto quanto quella di vivere una vita in falsità e contro natura, piegati dal terrore di trovare un "al di là" tra fiamme e tenebre.
    La chiesa ripeto..è una loggia. Possano denunciarmi per queste parole, ma non le rimangio. Il mistero rimane, per quante prove possano esserci, realmente non si potrà mai sapere cosa accade nell'istante dopo al nostro ultimo battito.
     
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    Che risposta del piffero ti ha dato quel prete; è ovvio che non potessi aspettarti almeno una riflessione, ma la speranza è l'ultima a.. morire!

    Non ho mai creduto in Dio, non ho mai pensato che la religione fosse una soluzione e quando la mia sorellastra credente e praticante mi dice che prega per me vorrei tirarle due pugni. Se penso alla morte le mie preoccupazioni vanno solo a chi amo e a quello che ne conseguirà (casa, cani, macchina ecc.) ma di quello che potrebbe accadere al mio spirito o a quello che è non mi frega assolutamente... perchè boh, se c'è svolazza e se non c'è ciccia. Che mi cambia?
    Anzi, pensandoci spero che non svolazzi, sennò vedrei le persone che amo fare una cazzata dietro l'altra e non potrei manco fermarli.

    Ora, questa sezione è troppo accessibile per parlare approfonditamente di una cosa tanto personale.. ma ci tengo a dire una cosina.
    Una volta ho creduto di essere morta. Morta morta, stecchita. Stile incidente d'auto.
    In realtà mi stavo solo risvegliando dall'anestesia dopo un intervento che sapevo avrei dovuto affrontare da settimane, ma ero completamente rintronata. Il senso di totale rilassamento, lo stupido faretto caldo vicino alla faccia.. era davvero bello! Poi la cosa lì vicino ha suonato perchè non respiravo e quella cagacazzi dell'infermiera mi ha intubata. Puttana.
    Non so. Credevo di essere morta, lo speravo, perchè venivo fuori da un periodo nero spaventoso, e credo di non aver mai provato una sensazione tanto appagante.
    Se penso di morire spero sia così, anche se ora so che era tutto causato dall'anestesia.
     
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    E' una discussione interessante.
    Comunque procedendo per punti dal mio punto di vista si può dire che:
    1) Paura della morte: molto alla freudiana si può dire che la natura abbia necessariamente instillato in tutti gli esseri viventi la paura della morte, che si riflette in maniera molto esplicativa nel mondo animale non umano (ossia sopravvivenza). Ovviamente nell'uomo tale "paura" ha subito una costante evoluzione e rilettura, ma nella sua accezione non patologica continua a mantenere il suo ruolo, ben espresso da Heidegger in Essere e Tempo, ossia quella cosa che dà senso alla nostra vita e "ci impone" di vivere al meglio. E' una cosa che secondo me trascende la sfera sociale/religiosa dell'uomo, bensì è qualcosa di ben più radicato.
    2) Vita vs Morte: tu hai parlato di questo tuo amico di famiglia, che grazie ad un farmaco è riuscito a "risolvere" il suo problema di natura psichiatrica ricollegandolo al pensiero di una vita, la nostra, dominata dalla fisica. Anche io sono dell'idea che agiamo e viviamo a causa di impulsi che il nostro cervello ci manda continuamente; alle irriducibili romantiche faccio questo esempio: ma se di fronte ad una persona il tuo cuore inizia ad aumentare la sua frequenza cardiaca (in quanto vengono attivati i recettori adrenergici cardiaci) oppure ti si arrossano le guance (in quanto è partito un impulso vagale che vasodilata i capillari facciali) come puoi ricondurlo ad una causa non fisica e, a loro dire, slegata dal nostro cervello, come l'emozione amore?
    Però secondo me nel nostro nostro cervello, che governa tutto ciò, esiste una dimensione capace di generare impulsi meno fisici, ossia ciò che viene definito inconscio, che è una realtà effettiva dell'uomo. Quindi secondo me nella nostra indiscussa e unica fisicità, esiste una dimensione sempre fisica capace di generare input non fisici; secondo me è questo che ci rende uomini ossia il nostro cervello infinitamente evoluto che c'ha permesso la creazione di questa nostra duplice realtà che è relativamente intoccabile (per il momento).
     
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  7. D'Artagnan
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    Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele: «Sole, fèrmati in Gàbaon e tu, luna, sulla valle di Aialon».

    Giordano Bruno ci ha rimesso la pelle per tutte queste grandissime cavolate a cui noi in teoria dovremmo credere.
    Dio non esiste. Sono tutte idee che l'uomo si è fatto per rendere meno amara la vita. La chiesa è la peggiore delle dittature mai esistite. A scuola ci raccontano di Mussolini, Hitler, Stalin... perchè non mettere sotto accusa la chiesa? Perchè saremmo etichettati come dei satanisti, ecco perchè.
     
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    Dio è stato fondamentale per millenni, perchè l'umanità doveva trovare una motivazione a ciò che accadeva.
    Come può una civiltà arcaica spiegare un vulcano? Inventa una divinità incazzata. Francamente non credo sia il caso di fargliene una colpa, visto che non avevano alternative
     
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    Quoto il 3d starter, la morte è un passaggio di stato. Non credo in nessun tipo di realtà spirituale, non ne ho bisogno, poi la paura è soggettiva, ma credo chi più chi meno tutti ce l'abbiano.
     
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    L' uomo passa tutta la vita a cercare di rendersi importante agli occhi degli altri e di se stesso, per questo non riesce proprio a sopportare il fatto che una volta che si muore sia tutto finito. Non riusciamo proprio a concepire il fatto che esseri intelligenti come noi siano destinati allo stesso destino di un qualsiasi insetto. La religione non è però assolutamente una cosa negativa, perchè per molti rappresenta l'unico freno alla vera natura violenta e animalesca dell' uomo. E' innegabile difatti che le parole di Gesù siano state d' insegnamento per l' uomo e sono anzi tuttora convinto del fatto che senza la morale cristiana il mondo sarebbe un posto peggiore. Me ne sbatto poi del fatto che Gesù sia esistito o meno e non mi interessa scoprire se fosse davvero il figlio di Dio, quello che importa è che le sue parole hanno cambiato radicalmente in positivo il modo di fare della gente. E' per questo che non condivido la visione di Nietzsche sulla morale dell' ipotetico superuomo, mentre invece, tornando sempre al discorso della morte, trovo interessante la sua filosofia dell' eterno ritorno : dopo che moriamo difatti secondo me non c'è niente e al massimo l'unica cosa che può succederci e di rincominciare la nostra vita da capo.
     
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  11. azur_poet
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    Interessante discussione. C'è a mio parere da fare un piccolo passo indietro: uno può benissimo credere in Dio e non aderire a nessuna religione. E' il pensiero di chi dice "qualcosa ci dovrà essere, che sia un IA, un ufo robot, o un Pappagallo Supremo e Onnisciente, ma qualcosa...".

    Che un "Dio" esista o meno non lo si può nè dimostrare nè negare scientificamente. Sicuramente è più semplice pensare che esista, ed è anche più consolatorio. Da un certo senso alla vita, no? Altrimenti è davvero difficile trovarlo. Se non esiste un "senso generale" (quello delle religioni sarebbe "fare il bene") ognuno dovrebbe trovarsi un suo "senso individuale", che può anche portare a compiere azioni malvagie. E alla fine, buoni o malvagi, ci aspetta lo stesso destino.
    Fa paura pensare che l'uomo possa avere tanto potere, la religione è molto di più di una consolazione, è una semplificazione della vita.

    Rinunci a un tot di razionalità per un tot di sicurezza in più. Tanto i "pensatori" rimangono una minoranza, la gente lavora, si diverte, si riproduce, e il ciclo continua...



    CITAZIONE
    dopo che moriamo difatti secondo me non c'è niente e al massimo l'unica cosa che può succederci e di rincominciare la nostra vita da capo.

    E' probabile che tu stia confondendo l'eterno ritorno con la reincarnazione degli induisti/buddhisti, sono due cose diverse.


    azur_poet
     
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    E' probabile che tu stia confondendo l'eterno ritorno con la reincarnazione degli induisti/buddhisti, sono due cose diverse.

    No io parlo proprio dell' eterno ritorno dell'uguale, del rivivere la stessa identica vita con tutti gli errori che hai commesso e tutte le tue sofferenze all' infinito. Ora, non è che me intenda molto di reincarnazione, ma mi sembra che secondo tali concezioni la tua anima, il tuo spirito o quel che è vive comunque una vita nuova, nei panni di un altro uomo o di un animale, ma come già detto non è che sia particolarmente informato al riguardo.
     
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    CITAZIONE (Jagaz @ 12/3/2012, 21:22) 
    CITAZIONE
    E' probabile che tu stia confondendo l'eterno ritorno con la reincarnazione degli induisti/buddhisti, sono due cose diverse.

    No io parlo proprio dell' eterno ritorno dell'uguale, del rivivere la stessa identica vita con tutti gli errori che hai commesso e tutte le tue sofferenze all' infinito. Ora, non è che me intenda molto di reincarnazione, ma mi sembra che secondo tali concezioni la tua anima, il tuo spirito o quel che è vive comunque una vita nuova, nei panni di un altro uomo o di un animale, ma come già detto non è che sia particolarmente informato al riguardo.

    Non potrai mai acculturarti nella materia "reincarnazione" appunto perché si basa su interpretazioni soggettive. Come fai a dire che ripeterai la tua vita all'infinito? Dopo la morte c'è la stessa cosa che c'era prima della nascita: niente, il tempo va avanti, non riparte un ciclo in tua funzione. Al massimo, sì la tua vita si ripete sempre nel passato, dando per scontato che il tempo è qualcosa di razionale, si potrebbe tornare al giorno della tua nascita.
    Ovvia è però una cosa: le religioni con radici molto profonde predicano sempre il bene, quindi se non esistessero probabilmente l'umanità si sarebbe persa qualche secolo fa.
     
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    CITAZIONE (chemicalz @ 12/3/2012, 21:37) 
    CITAZIONE (Jagaz @ 12/3/2012, 21:22) 
    No io parlo proprio dell' eterno ritorno dell'uguale, del rivivere la stessa identica vita con tutti gli errori che hai commesso e tutte le tue sofferenze all' infinito. Ora, non è che me intenda molto di reincarnazione, ma mi sembra che secondo tali concezioni la tua anima, il tuo spirito o quel che è vive comunque una vita nuova, nei panni di un altro uomo o di un animale, ma come già detto non è che sia particolarmente informato al riguardo.

    Non potrai mai acculturarti nella materia "reincarnazione" appunto perché si basa su interpretazioni soggettive. Come fai a dire che ripeterai la tua vita all'infinito? Dopo la morte c'è la stessa cosa che c'era prima della nascita: niente, il tempo va avanti, non riparte un ciclo in tua funzione. Al massimo, sì la tua vita si ripete sempre nel passato, dando per scontato che il tempo è qualcosa di razionale, si potrebbe tornare al giorno della tua nascita.
    Ovvia è però una cosa: le religioni con radici molto profonde predicano sempre il bene, quindi se non esistessero probabilmente l'umanità si sarebbe persa qualche secolo fa.

    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. > http://it.wikipedia.org/wiki/Eterno_ritorno
    Di certo wikipedia e il Report non sono i posti più qualificati per studiare un filosofo complesso e affascinante come Nietzsche, però penso che se fai qualche ricerca su internet puoi cominciare a farti un'idea del suo pensiero.
     
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  15. Gaetanodec
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    CITAZIONE (chemicalz @ 11/3/2012, 23:46) 
    Sono arrivato alla conclusione che l'uomo ha bisogno di qualcosa di sovrannaturale che sia capace di salvarli, perché ha paura dell'universo che lo circonda, da ciò mi sono reso conto di quanto sia falsa la chiesa a di quanto ci abbiano speculato sopra.

    Io non ho bisogno di un essere soprannaturale né ho paura dell'universo.

    Penso anche che se i capi spirituali di tutte le epoche non si fossero serviti della religione la civiltà si sarebbe sviluppata molto più lentamente.

    CITAZIONE (chemicalz @ 11/3/2012, 23:46) 
    Ho provato quindi a cercare una strada diversa per interpretare il tutto, avvalendomi dell'unica cosa certa di questo mondo: la scienza.
    Dopo numerose riflessioni e osservando il mondo che mi circonda sono giunto ad una conclusione: non c'è niente che ci può salvare perché non c'è niente da salvare, siamo solo materia che sta attraversando un determinato periodo della sua esistenza, siamo sempre vissuti sotto sembianze diverse e la morte non è altro che un passaggio di "sembianza".

    In che senso salvare?
     
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18 replies since 11/3/2012, 23:46   284 views
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